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Studi preclinici confermano che il CPC contenuto in alcuni collutori riduce la capacità infettiva di SARS-CoV-2

22 Dec 2020

Barcellona, 22 dicembre 2020.- I collutori sono ora sotto i riflettori della comunità scientifica per la loro capacità antivirale, in quanto possibile strumento utile per rallentare la trasmissione di SARS-CoV-2. Ora, i ricercatori del gruppo PISTA di IrsiCaixa, centro supportato congiuntamente dalla Fundación "la Caixa" e dal Departamento de Salud de la Generalitat de Catalunya, in collaborazione con il personale scientifico di DENTAID Research Center, hanno scoperto che il Cetilpiridinio Cloruro (CPC), un principio chimico presente in alcuni collutori, ha un effetto antivirale; è, quindi, in grado di ridurre fino a 1.000 volte la capacità infettiva di SARS-CoV-2, secondo un esperimento effettuato in cellule coltivate in laboratorio. Per il momento, l’effetto antivirale è stato dimostrato in questi studi preclinici e il prossimo passo è quello di effettuare una prova di efficacia negli esseri umani, condotta dalla Fundación Lucha contro l’AIDS e le Malattie Infettive (FLS). Dimostrare l’effetto antivirale del CPC negli esseri umani sarà la chiave per contribuire a ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2 in qualsiasi area geografica, considerando che i collutori sono economici, di facile distribuzione e conservazione.

“I risultati ottenuti sono promettenti. Il fatto che un collutorio con CPC sia in grado di ridurre in modo così considerevole la capacità infettiva di SARS-CoV-2 è una notizia davvero ottima, in quanto ci permette di rallentare la rapida trasmissione del virus tra le persone, ossia ciò che maggiormente ci preoccupa”, proclama il Direttore di IrsiCaixa, Bonaventura Clotet.

 

 

Destabilizzare il virus

La membrana è un elemento fondamentale per i virus, per riconoscere le cellule e infettarle. In essa si trovano molecole essenziali, come la proteina spike (proteina S) nel caso del SARS-CoV-2. In questo studio preclinico è stato dimostrato che la membrana si destabilizza a contatto con il CPC: la proteina S perde la sua funzione e SARS-CoV-2 non è in grado di infettare.

 

 

Per dimostrare che il virus non è in grado di infettare in queste condizioni, i ricercatori hanno messo a contatto per due minuti i virus isolati di pazienti con COVID-19 con il collutorio che contiene CPC. In tal modo, hanno potuto osservare che la capacità infettiva di SARS-CoV-2, dopo essere stato a contatto con il collutorio, si riduce fino a 1.000 volte nelle colture cellulari. “Abbiamo verificato che il CPC è il principio che svolge davvero un ruolo antivirale perché, effettuando lo stesso esperimento con collutorio privo di CPC, il virus continua a mantenere un'elevata capacità infettiva e di distruzione delle cellule”, afferma la coordinatrice dello studio e ricercatrice principale di IrsiCaixa, Nuria Izquierdo-Useros “Considerando che nell’esperimento abbiamo usato una quantità di virus maggiore di quella che si trova nella cavità orale delle persone infette e una quantità inferiore di collutorio rispetto a quella che le persone solitamente utilizzano, questi risultati sono davvero incoraggianti”, sottolinea la ricercatrice.

Uno strumento utile per rallentare la trasmissione

Attualmente, mettere fine alla pandemia di COVID-19 è il principale obiettivo a livello mondiale. “La cavità orale svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione di SARS-CoV-2. I virus sono presenti nella saliva e, sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, i collutori su cui stiamo lavorando possono essere un potenziale strumento di prevenzione della trasmissione”, commenta Joan Gispert, Direttore R+S+i di DENTAID.

 

Le prove di efficacia che verranno effettuate prossimamente con il supporto di FLS sono orientate a confermare i risultati iniziali ottenuti in uno studio pilota realizzato in Colombia, focalizzato sullo studio della quantità di virus infettivi in persone con COVID-19 prima e dopo l’applicazione del collutorio. “Vogliamo confermare che l’effetto antivirale ottenuto in laboratorio può essere esteso agli esseri umani e studiare quanto tempo dura tale effetto. Sebbene l’uso di questo collutorio orale non prevenga l’infezione da SARS-CoV-2, tuttavia può evitare la diffusione del virus, sottolinea Izquierdo-Useros. “Tale misura sarà facile, efficace e applicabile a livello globale”, conclude.

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