
Lo spazzolino da denti: storia e caratteristiche
Chi ha inventato lo spazzolino?
Lo spazzolino, così come lo conosciamo oggi, è stata un’invenzione dei dentisti cinesi risalente a oltre 1500 anni fa. Precedentemente gli arabi usavano dei ramoscelli di areca, una pianta meglio conosciuta come palma, i cui semi (noti con il nome di “noci”) erano a loro volta un ottimo dentifricio. L’areca fu utilizzata anche dagli abitanti del lontano Oriente, nonostante la mischiassero con la foglia di betel e con la poltiglia ottenuta dai gusci macinati di alcuni molluschi. Il risultato era una sorta di chewing gum che manteneva i denti puliti ed era un rimedio contro l’alito cattivo. Lo spazzolino che conosciamo oggi è stato inventato nel XVII secolo. Nella corte francese veniva utilizzato uno spazzolino realizzato con crine di cavallo o di altri animali, con ottimi risultati. Nel nostro secolo una delle innovazioni dello spazzolino, il cosiddetto “spazzolino miracoloso” del Dott. West del 1938, era fatto di ciuffi di seta che permettevano una perfetta igiene orale e che porteranno al prodotto che abbiamo oggi nelle nostre casa (1).
Come deve essere un buono spazzolino?
La funzione di un buono spazzolino è di rimuovere il biofilm orale senza danneggiare lo smalto (2). Deve soddisfare, quindi, i requisiti seguenti:
- Setole in Tynex®della qualità e durezza adeguate, con la punta arrotondata e morbida per effettuare una pulizia efficace senza danneggiare i tessuti molli e la superficie dello smalto, permettendo l’accesso agli spazi interprossimali.
- Testina della giusta grandezza a forma di diamante, leggermente più stretta da un lato per permettere di raggiungere le zone posteriori del cavo orale, più difficili da pulire. La lunghezza della testina deve essere uguale all’area occupata da due a tre denti contigui.
- Collo maneggevole che agevola l’accessibilità e che si possa flettere fino a raggiungere la posizione che meglio si adatta al cavo orale.
- Manico con impugnatura ergonomica antiscivolo e flessibile.
Oltre ad una serie di caratteristiche che deve avere uno spazzolino, è importante anche il modo in cui si utilizza e si conserva. Di seguito, qualche consiglio per mantenere lo spazzolino pulito e in buono stato (3):
- Lo spazzolino non deve essere condiviso.
- Dopo l’uso, deve essere sciacquato con l’acqua del rubinetto per rimuovere eventuali residui di dentifricio o di cibo.
Deve essere tenuto in posizione verticale. Se ci sono più spazzolini, tenerli separati per evitare che i microrganismi passino da uno all’altro. Si raccomanda di utilizzare un cappuccio di protezione per tenerlo isolato dagli agenti esterni. È importante che il cappuccio non sia totalmente chiuso e presenti dei fori che permettano la aerazione delle setole.
Bibliografia
- Celdrán, P. Historia de las cosas. Ediciones el Prado. Madrid 1995; 9 -11.
- Zerón, A. Cómo conservar sus dientes y encías toda la vida: odontología para pacientes. Colección Manuales de prevención. Dirección General de Publicaciones y Fomento Editorial Facultad de Odontología. México 2003; 89.
- American Dental Association. Statement on Toothbrush Care: Cleaning, Storage and Replacement. Disponible en: http://www.ada.org/1887.aspx (fecha de acceso: 3/1/2013).