Igiene orale dei bambini

Carie della prima infanzia: fattori di rischio

La carie è una disbiosi che si manifesta soprattutto a causa dell’elevato consumo di zuccheri fermentabili. La disbiosi è un’alterazione dell’equilibrio e della proporzione tra le diverse specie di microrganismi della flora batterica orale.

Per carie della prima infanzia si intende la presenza di una o più lesioni cariose (cavitate o non cavitate), perdita dei denti a causa della carie o otturazione di qualsiasi dente nei bambini minori di 71 mesi.

Attualmente è considerato un problema di salute pubblica che colpisce i bambini in tutto il mondo.

Qualche anno fa era conosciuta come carie “da biberon”, legata quindi all’utilizzo frequente del biberon. Tuttavia, è stato dimostrato che la causa è legata anche al consumo di altri liquidi zuccherati (naturali o artificiali) come latte, latte artificiale, succhi di frutta e bibite.

Tra i fattori di rischio sono compresi anche:

  • Tipologia e frequenza del consumo di idrati di carbonio. Rischio maggiore in caso di alimentazione a base di cibo altamente cariogeno (ad alto contenuto di zuccheri liberi).
  • L’uso prolungato del biberon, preso frequentemente e con l’aggiunta di sostanze zuccherate, legato all’abitudine di addormentare e di far dormire il bambino con il biberon oltre a una scarsa igiene orale, soprattutto la sera.
  • L’allattamento materno in sé, prolungato e su richiesta, non causa l’ECC, ma se combinato con il consumo di altri carboidrati e una scarsa igiene orale, può essere altamente cariogeno.
  • Presenza di placca batterica. La formazione della carie nella prima infanzia è legata alla presenza dei denti nel cavo orale, incrementata in caso di eccessiva placca batterica o di una tecnica di igiene orale inadeguata, essendo la zona del margine gengivale la più propensa all’accumulo di placca batterica.
  • Abitudini di igiene orale inadeguate. Gli studi dimostrano che il rischio di carie si riduce aumentando la frequenza di spazzolamento e l’adozione di una tecnica adeguata.
  • La quantità e la qualità di saliva del bambino, considerando soprattutto che la salivazione si riduce durante la notte, può generare un ambiente altamente cariogeno se non si esegue una buona igiene orale prima di andare a dormire.
  • Modalità di eruzione-calcificazione dei denti. Al momento dell’eruzione, un dente deciduo presenta il 69% di contenuto minerale, ma entrando a contatto con la saliva riceve un apporto continuo di calcio e fosfato che gli consente di raggiungere completamente le sue caratteristiche fisiche (96% di materia organica) in un tempo piuttosto breve. Questo processo ne permette l’adattamento e favorisce l’aumento della resistenza del dente alla dissoluzione acida. Questo spiega il motivo per cui un dente deciduo appena erotto è più vulnerabile all’azione degli acidi.
  • Le alterazioni strutturali dei tessuti duri del dente come, ad esempio, l’ipoplasia dello smalto.
  • Assenza di fluoro nel cavo orale.
  • Pazienti con disabilità fisica e/o mentale che limita la possibilità di effettuare un’adeguata igiene orale.
  • Livello socio-economico che ostacola l’accesso alle informazioni e ai prodotti igienici necessari.

Bibliografia