Tipi di sbiancamento e mantenimento

Lo sbiancamento dentale è uno dei trattamenti estetici del cavo orale che offre i risultati più immediati, grazie all’applicazione di sostanze a base di perossido di ossigeno o di carbamide sullo smalto dentale che permette di migliorare il colore dei denti. Le procedure di sbiancamento dentale professionale devono essere sempre supervisionate da un professionista del cavo orale.

MECCANISMO DI AZIONE

Il meccanismo di azione dei prodotti sbiancanti si basa sul processo di ossidazione: il perossido si dissocia in acqua e con molecole ossidanti di ossidrile che trattengono le sostanze cromofore dello smalto e della dentina, consentendo in questo modo lo sbiancamento dei denti.

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI

È importante conoscere le indicazioni dello sbiancamento dentale professionale e in quali casi è possibile assicurare al paziente una procedura di successo. Lo sbiancamento è consigliato in caso di:

  • Denti scuri e ingialliti per l’età.
  • Macchie provocate dal consumo di tabacco e altri pigmenti.
  • Macchie leggere da tetraciclina.
  • Denti vitali, post trauma.
  • Calcificazioni pulpari.
  • Dentinogenesi imperfetta (alterazione genetica nella dentizione che produce cambiamenti nella struttura e nel colore dei denti).

Controindicazioni

In alcuni casi lo sbiancamento dentale non è indicato. Può causare, infatti, un danno ai denti e non garantire il buon risultato del trattamento. Le controindicazioni sono le seguenti:

  • Macchie localizzate a causa della fluorosi.
  • Macchie gravi e moderate da tetraciclina.
  • Riassorbimento interno o esterno.
  • Macchie da amalgama.
  • Stato parodontale non trattato.
  • Corone o ricostruzioni esterne in zone visibili.
  • Esposizione delle superfici radicolari.
  • Ipersensibilità dentale severa.
  • Cattiva condizione dei denti: carie, fratture, perdita considerevole dello smalto…
  • Allergia al perossido.

TIPI DI SBIANCAMENTO

  • BLEACHING:

Consiste nell’applicazione di perossido di idrogeno eseguita nello studio odontoiatrico di fiducia con fotoattivazione per accelerare l’effetto. In questo tipo di procedura è importante proteggere i denti con appositi separatori e protezioni delle gengive per evitare che il prodotto entri in contatto con le labbra o le gengive e possa provocare qualche ferita. Il vantaggio principale è che in una sola seduta è possibile ottenere un colore dei denti più bianco.

  • SBIANCAMENTO AMBULATORIALE:

Con questo tipo di sbiancamento è possibile ottenere gli stessi risultati del bleaching, ma in un periodo di tempo più lungo. È necessario prendere le impronte al paziente e preparare una ferula personalizzata che gli verrà consegnata insieme al prodotto, che in genere è il perossido di idrogeno o di carbamide, a una concentrazione minore rispetto alla quantità somministrata nello studio dentistico. Nonostante i risultati non siano immediati, alcuni studi assicurano che il mantenimento del risultato a lungo termine è maggiore rispetto al bleaching.

  • COMBINAZIONE DI ENTRAMBI I TRATTAMENTI:

Considerato il trattamento più efficace, prevede una seduta ambulatoriale con fotoattivazione e la consegna di un kit al paziente da usare in casa che comprende una ferula e il perossido di idrogeno o di carbamide a bassa concentrazione.

  • SBIANCAMENTO INTERNO:

Per denti devitalizzati e trattati endodonticamente.

MANTENIMENTO DELLO SBIANCAMENTO

È importante che il paziente sia al corrente di una serie di passi da seguire per assicurare che il risultato dello sbancamento duri il più a lungo possibile.

  • Evitare l’assunzione di cibi e bevande molto pigmentate (per esempio, caffè, tè, vino rosso, ciliegie, pomodoro) o bere dalla cannuccia.
  • Mantenere una perfetta igiene orale quotidiana con prodotti specifici come la gamma VITIS whitening che permettono di riempire le superfici irregolari dello smalto dentale grazie alle nanoparticelle di idrossiapatite e di avere denti più bianchi e più brillanti. Permettono, inoltre, la formazione di uno strato di protezione aiutando a prevenire la sensibilità dei denti, uno degli effetti secondari più frequenti dello sbiancamento.
  • Usare seta o filo dentale e spazzolini interprossimali per evitare la colorazione nelle zone interprossimali.
  • Evitare il tabacco.
  • Evitare il consumo di cibi acidi.

Cause del sanguinamento delle gengive

Un sanguinamento delle gengive regolare è sintomo innegabile di un problema. È importante identificare la causa e trovare una soluzione, perché mantenere le gengive sane è imprescindibile per avere denti sani e una buona salute sia orale che generale.

  1. Gengivite:

Nella maggior parte dei casi il paziente soffrirà di gengivite, una malattia infettiva caratterizzata dall’infiammazione e dal sanguinamento delle gengive a causa dell’accumulo della placca batterica sui denti. In condizioni normali, le gengive presentano un colore rosa chiaro, non sanguinano e non provocano dolore. Nei casi di accumulo della placca nella zona di margine tra la gengiva e il dente e nelle zone interprossimali, il corpo tenta di eliminare i batteri come meccanismo di difesa, generando un processo infiammatorio e, di conseguenza, il sanguinamento. L’infiammazione si risolve con l’igiene o il trattamento parodontale, in base a ogni singolo caso.

  1. Lesioni a causa dello spazzolamento o dell’uso erroneo del filo dentale

Un altro motivo potrebbe essere legato a lesioni causate dallo spazzolamento o dal filo dentale. In questo caso, la lesione dovrebbe scomparire da sola dopo qualche giorno. È possibile consigliare un collutorio antisettico per prevenire eventuali infezioni e per completare la pulizia, qualora lo spazzolamento e/o la pulizia interprossimale siano causa di dolore per effetto della lesione.

  1. Cambiamenti ormonali:

Si riscontrano casi di gengivite severa sia in pazienti adolescenti sia in donne in stato di gravidanza dovuto all’incremento degli ormoni che determina un rischio maggiore di accumulo della placca batterica, di infiammazione e di sanguinamento. Si osserva un cambiamento improvviso dell’aspetto della gengiva, che assume un colore rossastro e subisce un aumento di volume. In qualche caso l’aumento di volume può portare alla formazione di un granuloma piogenico (sviluppo reattivo focale del tessuto fibrovascolare con proliferazione endoteliale). Durante la gravidanza è importante prevenire lo sviluppo di gengiviti realizzando una buona igiene orale quotidiana ed evitando in questo modo il passaggio alla parodontite, che potrebbe avere un’influenza negativa sullo sviluppo del feto. In qualsiasi caso si raccomanda di eseguire sempre un controllo esaustivo dei pazienti che si trovano in questa situazione per assicurarsi che la gengivite non sfoci in altre complicazioni o coinvolga altri aspetti della salute generale.

  1. Protesi non fissate correttamente:

Nei pazienti con protesi dentarie mobili, qualora l’apparecchio non sia stato fissato in modo adeguato, possono insorgere diversi tipi di lesione. Tra quelle che causano il sanguinamento gengivale, le più comuni sono le erosioni ulcerose, dovute a decubito, disallineamento, mobilità eccessiva, ecc.

  1. Infezione dei denti:

Nei casi di ascesso -di origine pulpare o parodontale-, il paziente può presentare un’infiammazione localizzata con sanguinamento (in qualche caso persino purulento). La causa deve essere diagnosticata mediante radiografia e verificare se l’origine è parodontale o endodontica. Dopo aver curato il dente, l’infiammazione dovrebbe scomparire completamente.

  1. Uso di alcuni medicinali:

Alcuni farmaci, come antiepilettici, immunosoppressori o bloccanti dei canali del calcio favoriscono il gonfiore delle gengive e generano tasche parodontali che il paziente non è in grado di pulire. Se le tasche si riempiono di biofilm, causano un gonfiore delle gengive dovuto all’uso dei farmaci.

Salute orale nella donna

Durante la vita della donna, avvengono una serie di cambiamenti che possono avere ripercussioni sulla sua salute orale.

Patologia parodontale e gravidanza

Durante la gravidanza, si verificano i principali cambiamenti ormonali e fisiologici nella vita di una donna, e alcuni possono incidere sulla bocca.

Abitudini alimentari nei portatori di apparecchi ortodontici

La masticazione di determinati alimenti, come la frutta secca, le carni, la frutta, la verdura fresca e altri alimenti duri o di consistenza gommosa, può risultare scomoda per i portatori di apparecchi ortodontici, poiché sono sensibili alla deformazione e/o al distacco dell’apparecchio ortodontico. Per questo motivo in molte occasioni risulta necessario eliminare questi alimenti, temporaneamente, dall’alimentazione abituale, cosa che potrebbe portare a una riduzione dell’apporto di vitamine, minerali e fibre.

Suggerimenti:

  • È conveniente sbucciare i pezzi di frutta e le altre verdure.
  • Tagliare la frutta e le verdure in piccoli pezzi e in senso perpendicolare alla direzione delle fibre faciliterà la masticazione (1).
  • Fare lo stesso con le carni e tagliarla in piccoli pezzi.
  • Si dovrebbero evitare alimenti come caramelle o gomme da masticare, poiché potrebbero aderire agli apparecchi (1).
  • Frantumare i frutti secchi prima di inserirli nei differenti piatti.

Generalmente, i dispositivi sono ben fissati ai denti, ma bisogna avere la massima attenzione con gli alimenti più duri, poiché potrebbero muovere il serraggio e influenzare l’esito del trattamento ortodontico (1). Quanto più siano morbidi, tritati o in piccoli pezzi, meglio è.

Talvolta gli apparecchi ortodontici potrebbero strofinare sulla mucosa orale e facilitare la presenza di ulcerazioni come piaghe e afte (1). In questi casi è importante ridurre al minimo il disagio. Per fare ciò, si consiglia di:

  • Evitare gli alimenti acidi (agrumi, ananas, pomodoro, aceto) (1,2).
  • Evitare gli alimenti duri (2).
  • Non consumare bevande alcoliche.
  • Non assumere bevande o alimenti eccessivamente caldi (2).
  • Aumentare il consumo di alimenti ricchi di vitamina A (latte, uova) e di beta-carotene, poiché aiutano a rigenerare la mucosa.

I primi giorni in cui avviene il processo di adattamento agli apparecchi ortodontici si consiglia l’uso di una “dieta soft” (2) basata su alimenti come il latte, lo yogurt, la semola, le patate, la pasta, il pane, il pollo o la carne magra bollita, il prosciutto cotto, il pesce, la frittata, l’uovo alla coque e i biscotti immersi nel latte (2).

La prevenzione della salute della nostra bocca deve essere sempre il nostro obiettivo principale. Pertanto è consigliabile seguire una dieta equilibrata e varia e mantenere una completa igiene orale.

Abitudini d’igiene orale nei pazienti con apparecchi ortodontici

L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che studia le malformazioni e i difetti della dentatura e il loro trattamento. La parola ortodonzia deriva dal greco orto- (ρθο-, dritto) -donzia (δών, dente). Lo scopo del trattamento ortodontico è quello di migliorare la salute orale, la funzionalità e l’estetica, che implica un miglioramento della qualità della vita (1).

Il controllo della placca è una delle chiavi per prevenire le complicanze parodontali e per il successo del trattamento ortodontico. La collocazione di apparecchi ortodontici, sia fissi che rimovibili, comporta variazioni sfavorevoli nella composizione della placca batterica, il che aumenta notevolmente i rischi parodontali e di carie (3). Per evitare i possibili problemi che possono sorgere, è fondamentale motivare e sensibilizzare i pazienti in merito all’importanza di una buona igiene orale, poiché in assenza di ciò la placca si accumula intorno agli apparecchi ortodontici e potrebbe causare gengiviti e decalcificazione dello smalto.

In questo senso, l’ortodontista e l’igienista e/o il personale ausiliario hanno un duplice obbligo: informare il paziente sui metodi per il controllo del biofilm orale e controllare l’efficienza dell’igiene orale durante le visite di routine (4).

In uno studio (5) si valutò l’effetto della regolare profilassi professionale e dell’informazione sull’igiene orale sulla salute parodontale dei pazienti che stavano ricevendo un trattamento ortodontico, e fu possibile dimostrare che l’insegnamento regolare dell’igiene orale e la profilassi professionale riduce significativamente la quantità di accumulo di placca e l’infiammazione gengivale associata agli apparecchi ortodontici fissi. Questi stessi autori, insieme a McGlynn et al. (6) suggeriscono che le visite regolari dall’igienista, per l’istruzione e la profilassi, possono migliorare il livello d’igiene orale nei pazienti con apparecchi ortodontici.

Il modo migliore per informare il paziente su come eseguire una buona igiene orale è insegnargli nello stesso studio come deve eseguire questa pulizia. Affinché il paziente comprenda bene i vantaggi di una buona igiene orale bisogna spiegargli che ci sono quattro strumenti essenziali: il rilevatore di placca, lo spazzolino da denti specifico per portatori di apparecchi ortodontici, spazzolini interprossimali e lo specchio ingrandente a mano (3).

L’informazione viene resa:

  • Sulla bocca del paziente.
  • Sempre con un rilevatore di placca e uno specchio a mano in cui il paziente possa vedere i suoi denti.
  • Con una corretta tecnica di spazzolamento.
  • Con strumenti interprossimali (fili/nastri dentali, spazzolini interdentali).
  • Eseguendo un processo di apprendimento senza dentifricio, affinché il paziente si renda conto che è l’energia dello spazzolamento insieme agli strumenti idonei che consentono una pulizia adeguata.
  • Davanti ai genitori se il paziente è un bambino.

Considerando tutti questi aspetti, si suggerisce di seguire le successive indicazioni che consentono di mantenere una buona igiene orale e, quindi, un buon risultato del trattamento ortodontico (7-9):

  • Rimuovere le parti elastiche e rimovibili.
  • Esercitare una leggera pressione con lo spazzolino, pulendo i denti uno alla volta sia sulla superficie interna che esterna.
  • Spazzolare le superfici di masticazione dei denti con una pasta specifica per portatori di apparecchi ortodontici.
  • Spazzolare delicatamente, facendo attenzione a non rompere i bracket o i fili.
  • Usare spazzolini interprossimali e/o fili o nastri interdentali per la pulizia delle zone intorno agli apparecchi ortodontici e tra i denti.
  • Spazzolare dalle gengive verso i bordi e gli spazi interdentali.
  • Eseguire risciacqui orali con un collutorio specifico per portatori di apparecchi ortodontici.
  • Limitare gli alimenti dolci e le bevande zuccherate.
  • Evitare di mordere cose dure, come cubetti di ghiaccio, noci, mangiare cibi appiccicosi (ad esempio, gomme).
  • Si raccomanda di utilizzare fluoro topico ogni 6 mesi.

Igiene orale

Con lo spazzolamento si pulisce solo il 60% della superficie dentale e il restante 40% fa parte della zona interprossimale. Così, in questa zona è dove si accumulano maggiormente i microrganismi che formano il biofilm orale e che si alimentano dei residui di cibo che non sono stati rimossi.

Gli spazzolini convenzionali non riescono a raggiungere questi punti per cui possono insorgere importanti complicazioni nella cavità orale: le carie e l’infiammazione delle gengive. Per non giungere a questo punto, esistono attrezzi per la pulizia interprossimale che consentono di eliminare la formazione del biofilm orale. È importante pulire quotidianamente tutte le zone interprossimali, non solo dove si accumulano i residui di cibo. A questo scopo DENTAID mette a disposizione del paziente gli spazzolini interprossimali Interprox®. Che sono indicati sempre e quando vi sia lo spazio sufficiente tra i denti.

Ti interessa? Puoi trovare maggiori informazioni su www.interprox.it

Spazzolini interprossimali

Ci sono diversi modelli a seconda delle esigenze, ma l’importante è scegliere il formato che meglio si adatta allo spazio esistente tra i denti. Gli spazzolini Interprox offrono filamenti di due colori e questo facilita il rilevamento della placca e del sanguinamento; il filo è rivestito per proteggere meglio le gengive e i denti; e due tipi di testine, cilindriche e coniche. Questi spazzolini:

  • Si devono utilizzare quotidianamente, soprattutto se si è portatori di un apparecchio ortodontico o d’impianti dentali.
  • Per utilizzarlo si deve considerare che devono essere i filamenti e non il filo a dover essere in contatto con i denti.
  • Lo spazzolino si sposta dall’esterno verso l’interno senza farlo ruotare.
  • I movimenti devono essere effettuati sia dal lato esterno che da quello interno.
  • Per una maggiore cura delle gengive si può usare un gel specifico.
  • Alla fine è necessario sciacquare lo spazzolino con acqua abbondante.

Sbiancamento

L’alterazione del colore dei denti è un aspetto che pregiudica seriamente il sorriso e, sempre più, si usano tecniche poco invasive, come lo sbiancamento dentale, per risolvere questo problema estetico (1).

Le cause dello scolorimento dei denti possono essere sistemiche e locali, che a loro volta si dividono in esogene ed endogene. Queste pigmentazioni possono essere dovute a diversi fattori e colpiscono sia i denti vitali che quelli devitalizzati. Tra le cause esogene abbiamo il tè, il vino, la nicotina, i coloranti alimentari, ecc…;  in quelle endogene locali il degrado della polpa, i farmaci e i materiali per l’otturazione dentale. Le cause sistemiche possono essere dovute a malattie congenite, trattamenti con antibiotici e fluorosi dentale o scolorimenti causati dall’età. I motivi più frequenti di scolorimento in denti vitali sono la fluorosi dello smalto, alcune macchie alimentari e le cattive abitudini nei pazienti, come il consumo di prodotti che contengono pigmenti forti, come il tabacco, il tè verde, ecc… (2).

Lo sbiancamento dello smalto dentale può essere realizzato:

  • In clinica: tecnologia laser, microabrasione o applicazione di un agente chimico sulla superficie del dente.
  • Domiciliari: dentifrici sbiancanti (si preferiscono quelli che sono più delicati con la dentina e lo smalto, ovvero, che hanno una bassa abrasività).

Prima di decidere la tecnica di sbiancamento si deve prendere in considerazione (1):

  • Una valutazione clinica e radiografica: per indicare lo sbiancamento, i denti devono avere la parte coronaria relativamente integra, senza ricostruzioni molto estese.
  • Abitudini dannose: devono essere note le possibili abitudini dannose, soprattutto in relazione all’alimentazione e al tabacco. Se si utilizzano sostanze che macchiano i denti è necessario tentare di diminuirle durante il trattamento per ottenere un risultato ottimale. Inoltre, se una volta terminato il trattamento si torna ad utilizzarle in modo esagerato, la durata dello sbiancamento ottenuto sarà inferiore.
  • Aspettative in quanto al risultato: la variabilità della durata dei risultati ottenuti sembra essere correlata all’intensità e alla frequenza di esposizione dei denti alle sostanze coloranti.
  • Profilo del paziente: il successo dello sbiancamento domiciliare dipende dalla corretta applicazione giornaliera del gel sbiancante durante il periodo stabilito. Se si desiderano risultati più veloci, ma non si applica quotidianamente o in modo corretto, sarà meglio optare per lo sbiancamento realizzato in studio.
  • Sbiancamento dentale domiciliare: nell’ambito dei trattamenti di sbiancamento domiciliari ci sono i dentifrici basati sulle nanoparticelle di idrossiapatite, con un maggiore effetto sbiancante poiché queste nanoparticelle agiscono riempiendo le superfici irregolari dello smalto dei denti e lasciano una superficie più liscia e uniforme, restituendo ai denti luminosità e il bianco naturale. La luce, colpendo una superficie più liscia, si riflette e dà una maggiore luminosità e brillantezza.