Cos’è il Cloruro di cetilpiridinio (CPC)?

29 gennaio 2018

Il CPC è un antisettico ad ampio spettro di azione che incrementa l’attività antibatterica della CHX.

Il Cloruro di cetilpiridinio è un antisettico ad ampio spettro di azione attivo verso i batteri gram+ e gram-, virus e funghi, simile alla clorexidina in vitro, più efficace contro i gram+. Presenta un buon assorbimento del pH orale con una sostantività nel cavo orale di 3-5 ore. Svolge, inoltre, un’attività antiplacca contro le tossine proinfiammatorie liberate dai batteri, prevenendo in questo modo la comparsa di gengivite.
È classificato dalla FDA come un antimicrobico sicuro ed efficace per il controllo della gengivite provocata dalla placca, se presente in una concentrazione tra 0,045% e 0,1%.

Struttura
La molecola di cloruro di cetilpiridinio (CPC) è un composto di ammonio quaternario incluso nel gruppo dei tensioattivi, ha una forma monocationica, è solubile in alcol e in soluzioni acquose; può agire come detergente e come antisettico, non è né ossidante né corrosivo e ha un pH neutro.

Meccanismo d’azione
La regione polare e quella apolare della molecola fanno sì che il CPC si comporti come un surfactante cationico con carica netta positiva. Le molecole di CPC si legano alla superficie caricata negativamente della membrana cellulare batterica. La regione apolare della molecola, con caratteristiche simili ai fosfolipidi di membrana, penetra nella membrana cellulare dei batteri alterando e generando un disequilibrio nella regolazione osmotica, che provoca la perdita del materiale citoplasmatico e, conseguentemente, la morte cellulare.
Deve la sua attività antigengivale anche alla neutralizzazione delle tossine proinfiammatorie batteriche. Il CPC agisce integrandosi a questi liposaccaridi per alterare in questo modo la loro struttura e neutralizzarli.

Sostantività
Il CPC ha una sostantività di 3-5 ore (1,2,3)

Proprietà
1. Capacità di inibire la crescita del biofilm orale.
2. Capacità di riduzione della gengivite (4,5)
3. Controllo e riduzione dell’accumulo di placca (6,7,8)
4. Effetto inibitorio della placca (9)

Indicazioni

Prevenzione di gengivite e mucosite perimplantare(10)

Pazienti soggetti a infiammazione(11) e sanguinamento delle gengive

Prevenzione nei pazienti con rischio di carie

Pazienti con controllo inadeguato della placca

Pazienti con apparecchio ortodontico(12)

Posologia
Nei trattamenti parodontali: fare 3 sciacqui al giorno per 30 secondi con 15 ml dopo aver lavato i denti.

Controindicazioni e interazioni
Non sono state descritte.

Effetti collaterali
Il CPC ha meno incidenza di effetti collaterali della CHX. Raramente sono stati riportati i seguenti effetti collaterali: colorazione dei denti e della lingua, irritazione della gengiva e comparsa di ulcere aftose.
Questi effetti non sono comuni e sono reversibili sospendendo l’uso. L’eventuale colorazione si può rimuovere mediante l’utilizzo di un dentifricio abrasivo e/o profilassi.

Bibliografia

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