Cancro del cavo orale: Alcune chiavi per una diagnosi precoce

La diagnosi del cancro del cavo orale deve essere eseguita il prima possibile per aumentare l’aspettativa di vita del paziente. Oltre all’autoesplorazione del cavo orale, il controllo di uno specialista è fondamentale per la diagnosi precoce di questa malattia che può avere sviluppi molto diversi.

Il cancro è una malattia causata da un gruppo di cellule che proliferano in modo incontrollato e autonomo. Si può manifestare come un’invasione locale dei tessuti o propagarsi a distanza, formando le cosiddette metastasi, che sono la causa principale di morte per cancro.

Si stima che nel 2018 ci siano stati 18,1 milioni di casi nuovi di cancro nel mondo e 9,6 milioni di morti a causa della malattia. Il cancro ai polmoni è quello più frequente in entrambi i sessi e la principale causa di morte per cancro, seguito da vicino dal cancro al seno, alla prostata e del colon-retto. In termini di mortalità, il cancro ai polmoni è seguito da quello del colon-retto, allo stomaco e al fegato.

In Spagna nel 2015 i tumori più diagnosticati in entrambi i sessi sono stati quelli del colon-retto, alla prostata, al polmone, al seno e alla vescica, essendo quelli al polmone e del colon-retto i tumori che presentano di gran lunga maggiore mortalità. Sono stati diagnosticati, inoltre, 6670 nuovi casi di cancro del labbro, del cavo orale e della faringe, che suppongono il 2,7% di tutti i casi di cancro diagnosticati in entrambi i sessi. Lo stesso studio che ha rivelato i dati precedenti ha dimostrato anche che nel 2014 sono stati registrati 2331 morti in entrambi i sessi legati al tumore del cavo orale e della faringe. Tuttavia, il tasso di sopravvivenza a cinque anni per il cancro del cavo orale è del 50% circa.

Il cancro del cavo orale può interessare qualsiasi parte della bocca. Si produce più frequentemente sul bordo laterale della lingua e sul pavimento orale, ma può nascere anche in altre parti quali orofaringe, palato duro e molle, mucosa vestibolare e di rivestimento, gengive o interno delle labbra.

Le lesioni più comuni sono, in genere, lesioni ulcerate con bordi duri seguite da lesioni esofitiche.

 

FATTORI DI RISCHIO E MORFOLOGIA DEL CANCRO DEL CAVO ORALE

I principali fattori di rischio sono, in questo ordine, il fumo, l’alcol, le radiazioni su testa e collo, la carenza di ferro e vitamina A, il virus del papilloma umano (HPV), le infezioni da Candida e l’immunosoppressione. Altri fattori legati alla comparsa del cancro del cavo orale sono: una dieta povera di frutta, verdura e antiossidanti; soggetti con una scarsa igiene orale, denti in cattivo stato o visite odontoiatriche sporadiche; storia familiare di cancro o fattori sociologici quali povertà, sovraffollamento o emarginazione.

Il tabacco contiene più di 60 prodotti di combustione cancerogeni in grado di unirsi al DNA e di alterarlo. Aumenta, inoltre, lo stress ossidativo dei tessuti e, di conseguenza, il rilascio di alcuni radicali liberi che danneggiano le proteine, i lipidi, i carboidrati e il DNA stesso.

Gli studi hanno dimostrato che il rischio di soffrire di cancro del cavo orale nei fumatori supera da tre a cinque volte quello dei non fumatori, che ha un effetto dose-dipendente, che si moltiplica sensibilmente se combinato con il consumo di alcol.

Le lesioni del cavo orale che presentano un rischio maggiore di diventare maligne sono le leucoplachie, caratterizzate da chiazze biancastre non asportabili con raschiamento, dovute a un graduale ispessimento dell’epitelio. La loro formazione è legata in particolar modo al tabacco e sono precancerose nel 10% circa dei casi.

La manifestazione clinica del cancro del cavo orale è piuttosto variabile, a seconda del ritmo di crescita del tumore. Il tumore può avere una grandezza di pochi millimetri fino a più centimetri. In generale, si considera che esistono forme iniziali e forme avanzate.

Le forme iniziali sono cancri preceduti probabilmente da una lesione precancerosa di tipo leucoplasica (chiazza bianca), di tipo eritroplastica (chiazza rossa) e di tipo eritroleucoplasica (chiazza con zone rosse e bianche). Le forme più avanzate corrispondono a lesioni ulcerate o endofitiche, lesioni exofitiche o lesioni miste.

 

DIAGNOSI

La diagnosi del cancro del cavo orale deve essere eseguita il prima possibile, per aumentare l’aspettativa di vita del paziente. È importante, innanzitutto, l’autoesplorazione del soggetto e il controllo di uno specialista. Esistono anche tecniche diagnostiche non invasive quali colorazioni vitali e metodi basati sulla luce. La diagnosi definitiva sarà eseguita sempre mediante biopsia incisionale o escissionale.

L’autoesplorazione deve essere eseguita sempre dopo la pulizia orale e davanti a uno specchio ben illuminato. Iniziare tenendo la bocca chiusa e osservare le labbra. Sostenere il labbro con la punta delle dita e girarlo verso l’esterno, osservandolo attentamente. In questa posizione, controllare i denti e le gengive in occlusione con la bocca chiusa, poi esaminare la parte interna dei denti e le gengive con la bocca aperta. Mantenere la stessa posizione per muovere e controllare la parte interna delle mascelle. Spingere la punta della lingua sul palato e verso i lati e osservare i bordi laterali e la parte inferiore (il pavimento orale). Ci si può aiutare sostenendo la punta della lingua con le dita o con una garza. Tirare fuori la lingua per osservare la parte superiore e posteriore e inclinare la testa per controllare il palato.

Si raccomanda, infine, di toccare con le dita qualsiasi parte del cavo orale, per cercare eventuali lesioni o piaghe, cambiamenti di colore, chiazze rosse, bianche o scure e qualsiasi tipo di protuberanza su labbra, gengive, mascelle, lingua, palato o altre zone della bocca.

Occorre essere particolarmente vigili nelle zone ad alto rischio, quali i bordi laterali e la parte ventrale della lingua, il pavimento orale e il palato duro e molle. Nel caso di lesioni che non cicatrizzano dopo la scomparsa della causa o con una evoluzione maggiore di due settimane, è importante prestare particolare attenzione al momento di programmare il prelievo del campione bioptico per la diagnosi definitiva e/o l’asportazione della lesione.

 

PREVENZIONE

La prevenzione è essenziale per curare qualsiasi tipo di malattia. Essendo il fumo il principale fattore di rischio di questa malattia, si deve consigliare sempre di smettere di fumare. Esistono cure farmacologiche che lo specialista deve tenere presente per contribuire a ridurre o a eliminare il vizio.

Tuttavia, possono essere d’aiuto anche altre misure, come, ad esempio, fissare delle visite periodiche di controllo del cavo orale. Durante le visite lo specialista deve riuscire a entrare in sintonia con il paziente, informarlo sui rischi del fumo legati allo stato di salute orale e generale, e provare a motivarlo mediante consulenza personale.

In questo senso, il colloquio motivazionale ideato da Miller e Rollnick può essere un contributo importante. Di recente è stato proposto anche il concetto di A.A.R. (acronimo inglese che sta per chiedere, consigliare e riferire) per gestire questa tipologia di pazienti. Anche il consumo di bevande alcoliche può essere gestito allo stesso modo.

Un altro aspetto essenziale è l’alimentazione. Il consumo quotidiano di frutta e verdura può dimezzare il rischio di cancro del cavo orale. Oltre agli antiossidanti presenti in questi alimenti, è stato riscontrato che la fibra alimentare, la vitamina A e i suoi precursori, le vitamine E e C e l’acido folico svolgono un ruolo di protezione dal cancro orale.

 

TRATTAMENTO

I metodi di trattamento del cancro del cavo orale sono l’intervento chirurgico, la radioterapia, la chemioterapia e, prossimamente, l’immunoterapia. In generale, il trattamento degli stadi iniziali deve essere eseguito con una sola tecnica, l’intervento chirurgico o la radioterapia.

Negli stadi avanzati è necessario utilizzare terapie combinate, che prevedono, in genere, l’intervento chirurgico seguito da radioterapia e chemioterapia. I tumori non operabili vengono trattati in genere con chemioterapia e radioterapia combinate. La scelta del trattamento sarà fatta da un comitato medico multidisciplinare specializzato in tumori della testa e del collo, tendendo presente lo stadio tumorale, lo stato generale del paziente, le comorbidità e le preferenze terapeutiche del soggetto interessato.

 

CONCLUSIONE

Un controllo dei fattori di rischio legati alla comparsa del cancro del cavo orale e una diagnosi precoce delle lesioni candidate possono migliorare in modo significativo le aspettative e la qualità di vita dei pazienti.

 

Dott. Xavier Calvo, Periodontista e Medical Advisor di DENTAID

Il tabacco e le sue conseguenze sulla salute orale

Il tabagismo è un’abitudine estremamente dannosa per la salute che continua ad essere molto diffusa nella popolazione. È la prima causa prevenibile di morte prematura in tutto il mondo e si stima che entro il 2020 sarà direttamente correlata a circa 10 milioni di morti, in particolare nei paesi in via di sviluppo¹.

In Spagna, secondo l’ultima rilevazione INE del periodo 2011-12, circa 1 su 3 adulti è un fumatore regolare.

Il meccanismo d’azione del tabacco e dei suoi componenti si verifica sia a livello locale che sistemico. A livello locale, la bocca è la porta d’ingresso del fumo del tabacco e, pertanto, questo è un irritante diretto della mucosa orale. Inoltre la nicotina ha effetti diretti sulle gengive. A livello sistemico, il tabacco altera i meccanismi innati e adattati di difesa oltre ad interferire in numerosi processi cellulari.

Il consumo di tabacco è legato a una lunga lista di malattie e di patologie sistemiche tra le quali diverse che riguardano la salute orale. Un chiaro esempio di queste alterazioni è il ritardo nella cicatrizzazione delle ferite della bocca, sia di quelle prodotte accidentalmente che di quelle derivanti dalla chirurgia parodontale e dalle estrazioni dentarie². Inoltre il fumo può causare alito cattivo, sia per l’odore dello stesso tabacco che per le variazioni della microflora batterica della bocca³.

Tuttavia, le principali patologie del cavo orale associate al consumo di tabacco, che svilupperemo in questo articolo, sono la malattia parodontale e il cancro orale.

Tabacco e malattia parodontale

Il tabacco è il principale fattore di rischio ambientale e il secondo fattore modificabile più importante, dopo il controllo della placca, per lo sviluppo della patologia parodontale. Uno dei meccanismi attraverso il quale il tabacco favorisce il suo sviluppo sembra essere la riduzione e l’alterazione delle difese immunitarie contro i patogeni parodontali. I fumatori spesso hanno un incremento dei monociti nel sangue periferico con alterazioni della sua funzionalità. Un’attività fagocitaria alterata può portare ad un deficit nella eliminazione degli agenti patogeni dalla cavità orale.

“Il rischio di soffrire di cancro orale nei fumatori supera da tre a cinque volte quello dei non fumatori”

Analogamente, i linfociti B e T esposti al tabacco presentano una riduzione della loro capacità di proliferazione e della produzione di immunoglobuline protettive contro i patogeni orali.

La caratteristica tipica della patologia parodontale associata al tabacco è la distruzione dei tessuti di sostegno dei denti, con i segni derivanti dalla perdita ossea, formazione di tasche parodontali e, occasionalmente, perdita dei denti.

Il tabacco aumenta da 5 a 20 volte, secondo la definizione della malattia, il rischio di soffrire di una patologia parodontale rispetto alla popolazione di non fumatori. Questo aumento dipende dal tempo di esposizione. La causa può essere correlata sia ai cambiamenti nella flora batterica orale che per fenomeni vascolari e infiammatori. Inoltre, la nicotina e il monossido di carbonio del fumo del tabacco influiscono negativamente sulla cicatrizzazione delle ferite.

I fumatori hanno un aumento della diffusione delle patologie parodontali. Hanno anche una maggiore possibilità della perdita di denti.

La maggior parte degli studi hanno anche evidenziato che i fumatori con parodontite rispondono in modo meno favorevole ai trattamenti parodontali, sia non chirurgici che chirurgici, e si sconsigliano gli interventi chirurgici sia di tipo rigenerativo che muco-gengivale.

Gli studi realizzati a lungo termine hanno dimostrato che i fumatori hanno una maggiore probabilità di recidiva della patologia parodontale durante i periodi di mantenimento parodontale, in particolare sono i fumatori che consumano più di 10 sigarette al giorno quelli che hanno la maggior progressione della malattia.

Si è anche visto in alcuni studi che i fumatori passivi possono essere maggiormente coinvolti nella patologia parodontale, anche se questo è più difficile da determinare.

Inoltre, i fumatori rischiano maggiormente di soffrire per complicanze agli impianti dentali, sia a breve che a lungo termine.

Tabacco e cancro orale

Il tabacco nelle sue diverse forme e usi è, insieme all’assunzione di alcol e di certe carenze nutrizionali in alcuni micronutrienti, la principale causa di cancro orale.

Il tabacco contiene circa 60 prodotti della combustione cancerogeni con la capacità di legarsi al DNA e di alterarlo. Inoltre, il tabacco aumenta lo stress ossidativo dei tessuti e, quindi, il rilascio di particolari specie di radicali liberi che danneggiano le proteine, i lipidi, i carboidrati e lo stesso DNA.

Gli studi hanno dimostrato che il rischio di soffrire di cancro orale nei fumatori supera da tre a cinque volte quello dei non fumatori, che l’effetto è in funzione della quantità di tabacco e che il rischio aumenta drasticamente con l’assunzione di alcol.

Le lesioni che possiamo trovare nella bocca  e che hanno un maggiore rischio di trasformazione maligna, sono le leucoplachie, descritte come placche biancastre che non possono essere asportate mediante raschiatura, fanno parte dell’epitelio e risultano in crescita. Si attribuiscono queste lesioni principalmente al tabacco e sono i precursori del cancro orale in circa un 10% dei casi.

CONCLUSIONE

In sintesi, bisogna considerare che la bocca è particolarmente sensibile al tabacco e che il rischio di soffrire di patologie così limitanti come la parodontite, o addirittura mortali come il cancro orale, si moltiplica notevolmente nei fumatori. Pertanto, il ruolo degli operatori sanitari è fondamentale nel motivare i fumatori a ridurre o abbandonare definitivamente il tabacco.

Dott. Xavier Calvo, Parodontologo e Medical Advisor di DENTAID