Alcune soluzioni per migliorare il cavo orale danneggiato dal fumo

Alcune terapie farmacologiche possono contribuire a ridurre il consumo di  sigarette o a smettere di fumare.   Tuttavia, esistono altre misure molto efficaci da adottare come, ad esempio, un controllo costante della salute del cavo orale3.

L’igiene orale deve essere eseguita scrupolosamente, per ridurre il rischio di parodontite o di infezioni delle lesioni del cavo orale4. I prodotti della linea di VITIS® gingival sono appositamente pensati per migliorare l’igiene orale nelle persone con le gengive sensibili. L’uso costante contribuisce a ridurre la formazione di biopellicole orali e protegge le gengive.

D’altra parte, si raccomanda di curare altri aspetti del proprio stile di vita, come l’attività fisica e l’alimentazione per rafforzare lo stato di salute. Si consiglia, in concreto, di incrementare il consumo di cibi ricchi di vitamina E (olio di semi, margarina, frutta secca, cereali integrali, pesce e tuorlo d’uovo) e di vitamina C. I fumatori devono consumare almeno due agrumi al giorno (kiwi, arancia, mandarino, pompelmo, fragole, mango, papaya, melone, pomodoro), poiché aiutano a combattere l’effetto nocivo dei radicali liberi causati dal fumo.

Il fumo, inoltre, causa una colorazione scura dei denti che potrà essere considerevolmente ridotta con l’uso della linea VITIS® whitening. La linea include dentifricio e collutorio con l’innovativa tecnologia HAP Repair, che utilizza l’idrossiapatite attiva, un elemento naturale del dente che aiuta a restituire il bianco naturale senza danneggiare lo smalto.

Per godere di un’ottima salute orale, il consiglio più sensato è di smettere di fumare1. Per questo la figura del professionista dell’igiene orale ha un ruolo fondamentale per aiutare il paziente ad abbandonare il fumo.

Qual è il colore del denti e perché cambiano ir loro colore naturale?

Un dente sano ha un colore tra il bianco e il giallo¹. Tenere presente la forma è importante perché, se il dente è liscio e regolare, sembra più brillante; se è irregolare, invece, la luce si riflette meno e sembra più traslucido. La traslucenza o l’opacità dei denti dipende dalla composizione dello smalto, costituito da materia organica, cristalli inorganici e acqua. Se predomina il cristallo il dente sarà più traslucido, se prevale la materia organica sarà più opaco e bianco.

I denti con smalto più spesso sono meno traslucidi e più brillanti. Il colore dei denti è dato in concreto dalla dentina, molto più opaca dello smalto, sebbene esista una certa gradazione di colore tra i denti².

Nonostante quanto appena detto, con il passare del tempo i denti possono cambiare completamente o parzialmente il loro colore naturale¹, poiché l’erosione dello smalto a causa dell’uso dei denti rende più visibile la dentina. La dentina, inoltre, assume un colore più tendente all’arancione a causa dell’invecchiamento del tessuto stesso².

Esistono altri motivi che possono causare il cambiamento del colore del dente, come ad esempio:¹

  • Le malattie metaboliche possono cambiare il colore e la forma dei denti.
  • L’assunzione di farmaci da parte della donna in stato di gravidanza o del neonato può causare un cambiamento del colore e della durezza dello smalto.
  • Anche la somministrazione di alcuni farmaci, come la tetraciclina (antibiotico), può influire sul colore dei denti.
  • Il tipo di alimentazione può causare dei cambiamenti temporanei del colore, come, ad esempio, il tè o il caffè. Anche il fumo causa l’annerimento dei denti.
  • Le cattive abitudini di igiene orale possono influire sul cambiamento del colore.
  • Il fluoro in eccesso nell’acqua potabile o in collutori,dentifrici o integratori a base di fluoro.
  • Questioni genetiche.
  • Se il neonato soffre di porfiria, itterizia severa o più episodi di febbre alta durante la formazione dei denti.

Esistono alcune tecniche di sbiancamento dei denti di cui il tuo igienista o dentista di fiducia potrà informarti.

Tipi di sbiancamento e mantenimento

Lo sbiancamento dentale è uno dei trattamenti estetici del cavo orale che offre i risultati più immediati, grazie all’applicazione di sostanze a base di perossido di ossigeno o di carbamide sullo smalto dentale che permette di migliorare il colore dei denti. Le procedure di sbiancamento dentale professionale devono essere sempre supervisionate da un professionista del cavo orale.

MECCANISMO DI AZIONE

Il meccanismo di azione dei prodotti sbiancanti si basa sul processo di ossidazione: il perossido si dissocia in acqua e con molecole ossidanti di ossidrile che trattengono le sostanze cromofore dello smalto e della dentina, consentendo in questo modo lo sbiancamento dei denti.

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI

È importante conoscere le indicazioni dello sbiancamento dentale professionale e in quali casi è possibile assicurare al paziente una procedura di successo. Lo sbiancamento è consigliato in caso di:

  • Denti scuri e ingialliti per l’età.
  • Macchie provocate dal consumo di tabacco e altri pigmenti.
  • Macchie leggere da tetraciclina.
  • Denti vitali, post trauma.
  • Calcificazioni pulpari.
  • Dentinogenesi imperfetta (alterazione genetica nella dentizione che produce cambiamenti nella struttura e nel colore dei denti).

Controindicazioni

In alcuni casi lo sbiancamento dentale non è indicato. Può causare, infatti, un danno ai denti e non garantire il buon risultato del trattamento. Le controindicazioni sono le seguenti:

  • Macchie localizzate a causa della fluorosi.
  • Macchie gravi e moderate da tetraciclina.
  • Riassorbimento interno o esterno.
  • Macchie da amalgama.
  • Stato parodontale non trattato.
  • Corone o ricostruzioni esterne in zone visibili.
  • Esposizione delle superfici radicolari.
  • Ipersensibilità dentale severa.
  • Cattiva condizione dei denti: carie, fratture, perdita considerevole dello smalto…
  • Allergia al perossido.

TIPI DI SBIANCAMENTO

  • BLEACHING:

Consiste nell’applicazione di perossido di idrogeno eseguita nello studio odontoiatrico di fiducia con fotoattivazione per accelerare l’effetto. In questo tipo di procedura è importante proteggere i denti con appositi separatori e protezioni delle gengive per evitare che il prodotto entri in contatto con le labbra o le gengive e possa provocare qualche ferita. Il vantaggio principale è che in una sola seduta è possibile ottenere un colore dei denti più bianco.

  • SBIANCAMENTO AMBULATORIALE:

Con questo tipo di sbiancamento è possibile ottenere gli stessi risultati del bleaching, ma in un periodo di tempo più lungo. È necessario prendere le impronte al paziente e preparare una ferula personalizzata che gli verrà consegnata insieme al prodotto, che in genere è il perossido di idrogeno o di carbamide, a una concentrazione minore rispetto alla quantità somministrata nello studio dentistico. Nonostante i risultati non siano immediati, alcuni studi assicurano che il mantenimento del risultato a lungo termine è maggiore rispetto al bleaching.

  • COMBINAZIONE DI ENTRAMBI I TRATTAMENTI:

Considerato il trattamento più efficace, prevede una seduta ambulatoriale con fotoattivazione e la consegna di un kit al paziente da usare in casa che comprende una ferula e il perossido di idrogeno o di carbamide a bassa concentrazione.

  • SBIANCAMENTO INTERNO:

Per denti devitalizzati e trattati endodonticamente.

MANTENIMENTO DELLO SBIANCAMENTO

È importante che il paziente sia al corrente di una serie di passi da seguire per assicurare che il risultato dello sbancamento duri il più a lungo possibile.

  • Evitare l’assunzione di cibi e bevande molto pigmentate (per esempio, caffè, tè, vino rosso, ciliegie, pomodoro) o bere dalla cannuccia.
  • Mantenere una perfetta igiene orale quotidiana con prodotti specifici come la gamma VITIS whitening che permettono di riempire le superfici irregolari dello smalto dentale grazie alle nanoparticelle di idrossiapatite e di avere denti più bianchi e più brillanti. Permettono, inoltre, la formazione di uno strato di protezione aiutando a prevenire la sensibilità dei denti, uno degli effetti secondari più frequenti dello sbiancamento.
  • Usare seta o filo dentale e spazzolini interprossimali per evitare la colorazione nelle zone interprossimali.
  • Evitare il tabacco.
  • Evitare il consumo di cibi acidi.

Applicazioni della nanotecnologia nel trattamento della sensibilità e dello sbiancamento dentale (Parte II)

Applicazioni della nanotecnologia in Odontoiatria

Applicazione della nanotecnologia nel trattamento della sensibilità e dello sbiancamento dentale (parte II)

Applicazioni della nanotecnologia nel trattamento della sensibilità e dello sbiancamento dentale (Parte I)

Applicazioni della nanotecnologia in Odontoiatria

Prodotti per lo sbiancamento dentale domiciliare

La decolorazione dei denti è quella situazione in cui si verifica un’alterazione del colore che viene considerato caratteristico del dente anche con le sue diverse varietà e sfumature (1). Il colore originale dei denti è di origine genetica e dipende dal colore della dentina e dalla composizione e spessore dello smalto, dato che è traslucido. Tuttavia, anche l’usura dello smalto rende più visibile la dentina che, a causa dell’invecchiamento, può cambiare verso una tinta più arancione.

Per avere successo nel trattamento sbiancante è importante conoscere l’origine, la natura e la composizione della macchia. Le macchie possono essere estrinseche ed intrinseche. Le estrinseche sono pigmenti che aderiscono alla superficie del dente e che provengono dal consumo di alcuni alimenti (caffè, vino, deterioramento degli alimenti, cibi speziati, ecc…), tabacco e da una scarsa igiene orale (2). Le macchie intrinseche si producono all’interno del tessuto dentale e il colore naturale della dentina può variare dal bianco al marrone in ogni persona. Queste macchie, che non possono essere eliminate, compaiono durante il periodo di calcificazione dei denti a causa di patologie, assunzione eccessiva di fluoro, assunzione di antibiotici come tetraciclina, o dopo lo sviluppo dei denti a causa di endonzie, carie, traumi, ecc…

Le macchie estrinseche sono quelle che possono essere rimosse con un trattamento domiciliare con dentifrici sbiancanti (si preferiscono quelli che sono più delicati con la dentina e lo smalto, ovvero, che hanno una bassa abrasività, minimizzando così i danni allo smalto causati da alcuni ingredienti caratteristici dei dentifrici sbiancanti) e i collutori speciali.

Dentifricio VITIS sbiancante

VITIS sbiancante è un dentifricio con una formulazione unica ad azione combinata per garantire una maggiore efficacia. Presenta 5 azioni che garantiscono un’efficace sbiancamento dopo 10 giorni di utilizzo e previene la sensibilità dei denti. La sua bassa abrasività garantisce la protezione dello smalto dei denti.

  • Azione anti macchie (polivinilpirrolidone): rimuove le macchie dalla superficie dello smalto dei denti e previene la loro formazione. Non ossidativa né abrasiva
  • Azione antitartaro: triplo sistema di fosfati fornisce una maggiore efficacia dell’azione antitartaro.
  • Azione lucidante (perlite): lucida e leviga lo smalto dentale senza danneggiarlo, ottenendo una superficie più liscia e lucida. Inoltre, non danneggia lo smalto dei denti grazie alla sua bassa abrasività.
  • Azione anticarie (monofluorofosfato di sodio): remineralizza lo smalto e previene la comparsa di carie. Il fluoro, unito alla idrossiapatite, indurisce e rafforza lo smalto dei denti e favorisce la formazione di fluoroapatite molto più resistente all’attacco acido.
  • Azione correttiva e sbiancante: le nanoparticelle di idrossiapatite agiscono riempiendo le superfici irregolari dello smalto dei denti e lasciano una superficie più liscia e uniforme, restituendo ai denti luminosità e il bianco naturale. Queste nanoparticelle formano uno strato protettivo resistente al lavaggio e garantiscono il loro effetto già dalla prima applicazione. La luce colpendo una superficie più liscia, si riflette e dà più luminosità e brillantezza ai denti. Queste nanoparticelle impediscono il principale effetto indesiderato dello sbiancamento dei denti convenzionale, la sensibilità dentale.

Collutorio VITIS sbiancante

Il collutorio VITIS sbiancante combina quattro azioni per una maggiore efficacia:

  • Azione anti macchie (polivinilpirrolidone): rimuove le macchie dalla superficie dello smalto dei denti e previene la loro formazione.
  • Azione antitartaro (triplo sistema di fosfati) che ritarda e previene la formazione di tartaro ed elimina le macchie, impedendo la loro formazione.
  • Azione anticarie (monofluorofosfato di sodio): protegge e remineralizza lo smalto dentale, prevenendo la comparsa di carie.
  • Azione correttiva e sbiancante (nanoparticelle di idrossiapatite): si integrano allo smalto dentale e riempiono le superfici irregolari del dente; riparano e proteggono lo smalto offrendo una superficie più liscia e brillante; e prevengono la sensibilità dentale.

Sbiancamento

L’alterazione del colore dei denti è un aspetto che pregiudica seriamente il sorriso e, sempre più, si usano tecniche poco invasive, come lo sbiancamento dentale, per risolvere questo problema estetico (1).

Le cause dello scolorimento dei denti possono essere sistemiche e locali, che a loro volta si dividono in esogene ed endogene. Queste pigmentazioni possono essere dovute a diversi fattori e colpiscono sia i denti vitali che quelli devitalizzati. Tra le cause esogene abbiamo il tè, il vino, la nicotina, i coloranti alimentari, ecc…;  in quelle endogene locali il degrado della polpa, i farmaci e i materiali per l’otturazione dentale. Le cause sistemiche possono essere dovute a malattie congenite, trattamenti con antibiotici e fluorosi dentale o scolorimenti causati dall’età. I motivi più frequenti di scolorimento in denti vitali sono la fluorosi dello smalto, alcune macchie alimentari e le cattive abitudini nei pazienti, come il consumo di prodotti che contengono pigmenti forti, come il tabacco, il tè verde, ecc… (2).

Lo sbiancamento dello smalto dentale può essere realizzato:

  • In clinica: tecnologia laser, microabrasione o applicazione di un agente chimico sulla superficie del dente.
  • Domiciliari: dentifrici sbiancanti (si preferiscono quelli che sono più delicati con la dentina e lo smalto, ovvero, che hanno una bassa abrasività).

Prima di decidere la tecnica di sbiancamento si deve prendere in considerazione (1):

  • Una valutazione clinica e radiografica: per indicare lo sbiancamento, i denti devono avere la parte coronaria relativamente integra, senza ricostruzioni molto estese.
  • Abitudini dannose: devono essere note le possibili abitudini dannose, soprattutto in relazione all’alimentazione e al tabacco. Se si utilizzano sostanze che macchiano i denti è necessario tentare di diminuirle durante il trattamento per ottenere un risultato ottimale. Inoltre, se una volta terminato il trattamento si torna ad utilizzarle in modo esagerato, la durata dello sbiancamento ottenuto sarà inferiore.
  • Aspettative in quanto al risultato: la variabilità della durata dei risultati ottenuti sembra essere correlata all’intensità e alla frequenza di esposizione dei denti alle sostanze coloranti.
  • Profilo del paziente: il successo dello sbiancamento domiciliare dipende dalla corretta applicazione giornaliera del gel sbiancante durante il periodo stabilito. Se si desiderano risultati più veloci, ma non si applica quotidianamente o in modo corretto, sarà meglio optare per lo sbiancamento realizzato in studio.
  • Sbiancamento dentale domiciliare: nell’ambito dei trattamenti di sbiancamento domiciliari ci sono i dentifrici basati sulle nanoparticelle di idrossiapatite, con un maggiore effetto sbiancante poiché queste nanoparticelle agiscono riempiendo le superfici irregolari dello smalto dei denti e lasciano una superficie più liscia e uniforme, restituendo ai denti luminosità e il bianco naturale. La luce, colpendo una superficie più liscia, si riflette e dà una maggiore luminosità e brillantezza.

Sbiancamento dentale

Al giorno d’oggi l’estetica è un indicatore di salute che ci porta a realizzare dei cambiamenti significativi nel nostro stile di vita e nei nostri comportamenti. L’estetica potrebbe essere definita come tutto quello che è gradito dai nostri sensi, è personale, varia in funzione dei tempi e dell’area geografica ed è applicabile alla natura, all’arte e al corpo umano inteso sia nel suo insieme che nelle singole parti.

Sono sempre più i pazienti che cercano di migliorare la propria immagine e i denti non sfuggono a questa realtà. Il vantaggio principale è la soddisfazione personale di avere denti più bianchi che permettano al paziente di sentirsi a proprio agio con il proprio sorriso (1).

Le tecniche di sbiancamento possono essere usate sia su denti vitali che su quelli devitalizzati e si basano sull’applicazione di agenti chimici che agiscono sui pigmenti organici dei denti.

Le tecniche di sbiancamento dei denti vitali e devitalizzati possono essere applicate per un singolo dente, un gruppo o per tutti i denti nelle seguenti situazioni (2):

  • Denti con una colorazione ingiallita o più scura.
  • Denti macchiati o scuriti dal deposito di coloranti provenienti dall’alimentazione e dal tabacco, insieme ad altri fattori.
  • Denti moderatamente scuriti dalla tetraciclina.
  • Denti con alterazione della colorazione di origine traumatica.
  • Denti scuriti a causa della perdita parziale di smalto, sia dovuto all’età che per consumo fisiologico.
  • Denti macchiati per fluorosi.
  • Denti con necrosi della polpa che presentano la corona di colore scuro.
  • Denti con alterazioni intrinseche del colore, determinate da malattie sistemiche come il morbillo, la febbre reumatica, la porfiria congenita, la eritroblastosi fetale e la scarlattina.

Lo sbiancamento dentale deve essere realizzato con una precedente diagnosi, un piano di trattamento personalizzato in funzione delle caratteristiche del paziente e del tipo di macchie, e deve essere fatto da quei professionisti che dispongono di una formazione sufficiente.

Lo sbiancamento dello smalto dentale può essere realizzato (3):

  • In clinica: tecnologia laser, microabrasione o applicazione di un agente chimico sulla superficie del dente.
  • In modo domiciliare: dentifrici sbiancanti (si preferiscono quelli che sono più delicati con la dentina e lo smalto, ovvero, che hanno una bassa abrasività).

Esistono studi che dimostrano come i dentifrici con esametafosfato di sodio, confrontati con dentifrici di alta e bassa abrasività su denti intenzionalmente macchiati in precedenza (con clorexidina e tè) su volontari, sono efficaci come quelli abrasivi, eliminando le alterazioni di colore in tre settimane (4).

In un altro studio è stato evidenziato come le paste abrasive non hanno avuto un’azione superiore al controllo stabilito, mentre quelle che contenevano esametafosfato di sodio hanno ottenuto una riduzione del 21% della superficie macchiata al controllo (5).

Inoltre, ci sono dentifrici che includono nanoparticelle di idrossiapatite, che rappresentano una svolta nei prodotti sbiancanti domiciliari in quanto forniscono un maggiore effetto sbiancante. Le nanoparticelle di idrossiapatite agiscono riempiendo le superfici irregolari dello smalto dei denti e lasciano una superficie più liscia e uniforme, restituendo ai denti luminosità e il bianco naturale (3).